Sugli scontri tra i propri tifosi e i tifosi romanisti il Napoli ha deciso di adottare la linea pesante: quali saranno le conseguenze?
La Società Sportiva Calcio Napoli è pienamente consapevole che l’agguato dei tifosi napoletani è stato organizzato nei minimi dettagli e anche con grande efficienza.
Lo confermano le indagini delle forze dell’ordine e anche l’esame dei messaggi scambiati tra i tifosi nelle ore precedenti alla regolazione di conti.
Quello della scorsa domenica, infatti, non è stato un qualsiasi, banale scontro tra tifoserie opposte. Si è trattato dell’ultimo atto di un attrito apparentemente insanabile tra le due diverse fazioni di ultras.
Ieri la polizia si è trovata costretta a bloccare il traffico sulla A1 per quasi un’ora all’altezza dell’area di servizio di Badia del Pino, mentre si consumavano gli scontri e le forze dell’ordine intervenivano per contenere i danni e identificare le persone coinvolte.
Proprio alla luce di questo significativo disagio che ha colpito migliaia di automobilisti, in una zona d’Italia completamente estranea ai fatti che hanno portato allo scontro, la SSC Napoli ha emanato un comunicato durissimo.
Dopo gli scontri tra tifosi il Napoli chiede l’intervento delle istituzioni
Il motivo per cui le due tifoserie si sono date appuntamento in un autogrill nella provincia di Arezzo risalgono un tempo apparentemente remoto: la morte di Ciro Esposito per mano di Daniele De Santis, tifoso giallorosso che uccise il napoletano con un colpo di pistola.
Dall’episodio di Tor di Quinto tra le due tifoserie si è sedimentato un astio palpabile che è esploso nei recentissimi fatti di cronaca. Per il Presidente De Laurentiis è arrivato il momento di intervenire con mano pesante e, per farlo, chiama in causa addirittura il governo.
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In un comunicato ufficiale pubblicato in queste ore sul sito della Società si legge:
“L’Inghilterra negli anni ’80 ha estirpato i facinorosi dagli stadi rendendo il calcio inglese il più sicuro e spettacolare del mondo, con provvedimenti drastici ma efficaci.
Auspichiamo che il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, voglia prendere una volta per tutte iniziative appropriate e radicali.
Sarebbe ingiusto, per colpa di poche centinaia di individui, vietare le trasferte a tutti. Ma non è tollerabile che persone violente possano viaggiare indisturbate per l’Italia e frequentare gli stadi”.
È assolutamente chiaro, quindi, che De Leurentiis non voglia coprire la responsabilità dei suoi tifosi e che sia disposto a mettersi contro le frange più violente delle tifoserie invocando addirittura controlli più serrati e limitazioni all’accesso agli stadi come avvenne nel Regno Unito per gestire gli Hooligans.
Per i tifosi violenti si prospettano tempi durissimi.