La sessualità non è solo una questione biologica, ma pur volendo prendere in considerazione solo l’aspetto “anatomico” e meccanico dell’atto sessuale, le dimensioni non contano così tanto.
A spiegarlo nel modo più semplice possibile è la sessuologa Francesca Romana Tiberi sul suo canale Instagram psicosessuologa_tiberi.
“AOH.. più chiaro di così si muore!”. Questo il sottotesto del video in cui la terapeuta psicologica esperta in sessuologia spiega perché per la donna le dimensioni del pene non hanno alcun particolare ruolo nell’eccitazione e nel raggiungimento del piacere.
Dunque è vero: le dimensioni non contano più di tanto? La dottoressa parte rivelando un dato di fatto: il dotto vaginale non è infinito. E la parte più sensibile dell’organo femminile si limita ai 3-5 centimetri più esterni del suddetto canale, cioè quelli più vicini all’uscita alla vulva.
Normalmente il canale vaginale ha una dimensione di 8 centimetri, ma può dilatarsi in lunghezza e larghezza durante l’atto sessuale per accogliere il pene. Durante l’eccitazione sessuale femminile si assiste in pratica a un notevole allungamento della vagina sia per riempimento delle strutture erettili che circondano l’ingresso vaginale sia per “sollevamento” dell’utero.
In condizioni di assenza di patologie ginecologiche, la vagina eccitata può sì contenere un fallo di notevoli dimensioni, ma ciò non significa che all’organo genitale femminile piaccia essere stimolato da dimensioni estreme o con movimenti coitali profondi e ripetuti. Anzi: è dimostrato che una stimolazione profonda provoca lo stiramento dei legamenti che àncorano l’utero e provochino fastidio o dolore.
Si sostiene spesso che le donne dalla vagina ampia, per esempio quelle che hanno partorito, non possano essere soddisfatte di un pene di piccole dimensioni. Ma ciò non ha senso da un punto di vista biologico, dato che il canale vaginale conserva sempre una sensibilità interna elevanta già nella parte iniziale. “Se le donne avessero tutte una sensibilità del canale vaginale così estrema, sarebbe complicato anche trattenere l’assorbente interno per più di pochi minuti“, spiega la dottoressa Tiberi.
Per concludere: esistono dimensioni del pene a riposo molto variabili da soggetto a soggetto, ma in erezione le differenze, secondo i biologi, sono minime. Il fallo (cioè il pene eretto), salvo casi eccezionali, non può avere un calibro, una forma e una lunghezza troppo diversa dalla media.
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In medicina si parla di micropene quando l’uomo possiede un organo sessuale che impedisce la piena riuscita del rapporto sessuale, attraverso lo penetrazione vaginale. E secondo le stime, si tratta di un fallo con misure inferiore ai 7,2 cm di lunghezza. Quindi già a 7,3 siete normodotati!
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