Per alcune categorie di lavoratori lo stipendio in busta paga sarà più alto, tutto quello che c’è da sapere in merito alla novità
C’è un’importante novità che renderà felici alcuni lavoratori, a breve infatti la loro retribuzione dovrebbe subire un aumento. In un delicato periodo come quello che stiamo vivendo notizie simili non sono certo da sottovalutare, con il ‘caro vita’ infatti per molti è sempre più difficile arrivare a fine mese.
L’aggiornamento delle retribuzioni minime, in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo con l’adeguamento all’80% dell’inflazione, dovrebbe avvenire dal 18 gennaio 2023. Questo però non riguarda tutti i lavoratori, bensì solo badanti e colf.
È previsto per lunedì 16 gennaio il tavolo di confronto, l’adeguamento si applicherà in modo automatico se le associazioni dei datori di lavoro e i sindacati non troveranno un accordo che vada bene a tutti.
Ecco come aumentato gli stipendi per alcuni lavoratori e i costi per i datori di lavoro
Per una badante non convivente per persona autosufficiente i datori di lavoro hanno una spesa mensile è di 633,93 euro. Una cifra che fa riferimento a 30 ore di lavoro settimanali. Con l’aumento del 9% lo stipendio arriverebbe a 690,98 euro, una spesa alla quale devono poi essere sommati anche la tredicesima, le ferie e il rateo Tfr.
Sono decisamente più alti i costi da affrontare per l’assunzione di una babysitter che lavora 40 ore a settimana per la gestione di un bambino che ha meno di sei anni. Lo stipendio mensile in questo caso è di almeno 1.234,11 euro, 7,12 euro l’ora, con l’aumento la cifra arriverebbe a 1.345,04 euro. Per il datore di lavoro invece i costi passano da 1.538,82 euro a 1.677,3 euro, un aumento di 138 euro al mese, ogni anno dovrà quindi pagare ben 1.549 euro in più.
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Sono previsti degli aumenti anche sui mensili contributi previdenziali dell’8,4%. Questi passano infatti da 107,90 a 117 euro, su base annua la cifra da pagare passa da 14.236 a 15.544 euro.
In vista degli aumenti in busta paga per badanti e colf, la Federazione italiana del lavoro domestico (Fidaldo) pensa che molte persone potrebbero valutare la possibilità di ridurre le ore di lavoro mensili.