Una bella tazza di caffè spesso è quello che ci vuole: occhio alla glicemia alta, meglio non prenderlo così
L’Italia è sicuramente uno dei paesi in cui ci sono appassionati consumatori di caffè. C’è chi lo sorseggia al mattino a colazione, chi lo preferisce dopo pranzo e chi per fare un break nel pomeriggio. Occhio, però, alla glicemia alta: meglio non prenderlo così.
Quali che siano le nostre abitudini, è bene sempre ricordare che in tutto ci deve essere misura e che esagerare, di qualunque cosa si tratti, non è mai una buona idea. Prima di proseguire, però, una precisazione d’obbligo.
Ricordiamo che non vogliamo fornire alcun parare o consiglio medico. La nostra è un semplice descrizione delle proprietà dell’ingrediente e gli effetti che apporta al nostro organismo. In caso di fastidi o problemi rivolgersi ad uno specialista è sempre l’unica soluzione e la scelta migliore.
Attenzione alla glicemia alta: meglio non bere il caffè così
Partiamo col dire che, in linea generale, sorseggiare il caffè a stomaco vuoto non sarebbe una buona idea. Potrebbe causarci qualche fastidio o bruciore. Dunque, se lo beviamo a colazione, meglio mangiare prima qualcosa.
Molti si chiedono se via sia una correlazione tra caffè e glicemia e in che modo questa miscela possa “influenzare” i livelli nel nostro organismo. Napoli Today ha intervistato, in proposito, il dottor Mariniello: cos’ha spiegato il biologo nutrizionista.
Per quanto riguarda chi è abituato a consumare questa bevanda e soffre di glicemia alta, il medico ha spiegato che bisognerebbe fare attenzione alla caffeina in generale. Questo perché va a stimolare il rilascio di glucosio nel nostro sangue.
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Ovviamente non vogliamo scendere nei dettagli tecnici e biologici della questione, ma, secondo quanto spiegato dal biologo nutrizionista: “La caffeina è in grado di aumentare il rilascio di cortisolo e di catecolammine” vale a dire ormoni naturali essenziali per la funzione metabolica. La caffeina, stimolando il rilascio di glucosio, in un paziente che che soffre di iperglicemia “potrebbe peggiorare la condizione di per sè già anomala”.
Secondo quanto affermato dal dottor Mariniello, interrogato a proposito della differenza tra caffè amaro e zuccherato, la scelta migliore è sicuramente il primo. Questo perché lo zucchero, insieme alla caffeina, provvedono entrambi a incrementare la glicemia. Infine, meglio sorseggiarlo a stomaco pieno. Il medico ha spiegato che, in linea generale, se sorseggiamo il caffè amaro dopo un pasto ricco e completo, “l’impatto sulla glicemia” sarà minore. Questo perché la digestione tende ad abbassarla in modo fisiologico.