Uno studio che sicuramente incuriosisce e stupisce: sfoggiare il macchinone serve davvero a compensare? Sì, lo dice la scienza!
A volte i luoghi comuni nascondono dei piccoli fondi di verità e, a quanto pare, questo è uno di quei casi. Di che parliamo? Di quando vediamo qualcuno, in genere un uomo, fare sfoggio di un macchinone e sentiamo dire che è un modo di “compensare”. Ma è davvero così? A quanto pare sì, lo dice la scienza.
Si tratta di un concetto non molto raffinato, è vero, ma che fa spesso parte dell’intercalare e del modo di pensare. A chi non è successo di vedere un uomo al volante di un auto potente, veloce, magari dalla guida un po’ spericolata e pensare che tutta quell’apparenza nascesse dal desiderio di “compensare” qualche mancanza… di altro genere?
Ebbene, la scienza sembra avere la risposta alla domanda se c’è davvero un fondo di verità in quest’idea, scopriamo tutti i dettagli.
Il macchinone è un modo di “compensare”? Cosa dice la scienza
Gli studiosi dello University Collage of London hanno deciso di scoprire se davvero potesse esserci una correlazione tra questo bisogno di sfoggiare auto costose e possenti e il senso di inadeguatezza per quanto riguarda la sfera intima di alcuni uomini.
Hanno quindi dato il via ad uno studio che ha preso in esame circa 200 uomini di età compresa tra i 18 e i 74 anni. Ovviamente non è stato spiegato loro la vera natura dell’esperimento e sono stati messi alla prova con una serie di test. Senza scendere nel merito dei dettagli tecnici, a quanto pare è emerso che l’autostima gioca un ruolo fondamentale nella scelta dei prodotti maggiormente desiderati da coloro che hanno preso parte all’esperimento.
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Sono state anche fornite informazioni fasulle riguardo alle dimensioni medie dei genitali maschili, così che i partecipanti, mettendosi a paragone, pensassero di essere sopra o sotto questa media. Il risultato ha dimostrato che coloro che si erano convinti di essere al di sotto mostrassero un maggior desiderio di possedere un auto potente, di grande impatto. Soprattutto per il campione di interessati sopra i 30 anni.
L’esito dell’esperimento, dunque, apre e mette in luce una serie di interrogativi riguardo l’autostima maschile e in che modo influenzi varie sfere della vita. Di sicuro c’è ancora tanto da scoprire!