La sola idea, per la maggior parte di noi, è disgustosa: questi cibi che mangiano contengono insetti (anche se nessuno lo sa)
In molte culture non si tratta di un fatto poi così strano. Ne esistono diverse in cui consumare gli insetti come facciamo con altri ingredienti non è certo un problema. Noi, però, siamo abituati molto diversamente, per questo scoprire che alcuni cibi che mangiamo li contengono è di sicuro una notizia che lascia senza parole!
Ebbene, per molti di noi si tratta di un’idea disgustosa, questo è sicuro. Basti pensare che quando la Commissione Europea aveva avanzato l’idea di utilizzare anche la farina di grillo nelle varie produzioni la reazione della maggior parte dell’opinione pubblica è stata decisamente contraria.
Eppure, secondo alcuni studi e ricerche, ci sono degli alimenti che contengono tracce di insetti e che fanno parte della nostra alimentazione. Scopriamo i dettagli.
Alcuni cibi contengono tracce di insetto (e nessuno lo sa)
Di sicuro quando acquistiamo un prodotto al supermercato non ci immagineremo nemmeno lontanamente che possa contenere tracce di questi esserini. Eppure, secondo quanto riportato dalla ricerca de “Il Gusto”, rubrica de “La Repubblica” sarebbero diversi quelli che invece le contengono.
Anche uno studio condotto dal Centro per lo Sviluppo Sostenibile e poi dall’dall’Università Iulm di Milano avrebbe confermato la cosa. Si parla, in questo caso, di quelle “contaminazioni” che avvengono durante la fase di produzione. Moscerini e simili che finiscono tra gli ingredienti al momento della lavorazione e che poi finiscono sulle nostre tavole. Dal cioccolato alle passate di pomodoro, ai succhi di frutta, non c’è modo, ovviamente, di rendersene conto al momento della produzione. Si tratta di contaminazioni “inconsapevoli”.
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Diverso, invece, è il discorso che riguarda gli alimenti in cui gli insetti o estratti di questi vengono utilizzati in modo volito. L’esempio perfetto è quello della cocciniglia. Si tratta di un insetto che, essiccato e macinato, si trasforma grazie all’aiuto dell’acqua calda in un colorante alimentare. Che spesso troviamo in bitter, caramelle, liquori e in molti di quei prodotti dalla colorazione rossastra.
Ovviamente, non tutti i prodotti che hanno questa tinta non naturale sono realizzati con questo metodo. Molte aziende si servono di coloranti artificiali, bisogna chiarirlo. Possiamo rendercene conto facilmente: laddove viene usata la cocciniglia troviamo la scritta “ColoranteE120” o “acido carminico” sulla confezione, che deve sempre essere segnalata.