Dopo i Mondiali, anche la Supercoppa italiana raggiunge il Medio Oriente: c’è una motivazione ben precisa dietro questa scelta, di cosa si tratta.
Sicuramente tra i più discussi e tormentati della storia, i recenti Mondiali di Calcio si sono svolti notoriamente in Qatar. Seppur l’evento internazionale sia stato avvolto da polemiche e critiche basate su fattori economico-culturali, sembra proprio che il Medio Oriente sia sempre più destinato a diventare un centro di punta per questo sport.
Questa volta tocca a Riyad, che è diventata la sede ufficiale del derby tra rossoneri e nerazzurri. Si sono affrontati in Arabia Saudita infatti Milan e Inter, contentendosi la Supercoppa all’estero in un terreno neutro. Una dimostrazione ancora una volta, si direbbe, del crescente impegno da parte dei paesi mediorientali nell’ambito calcistico, oltre che una manifestata propensione ad accogliere con favore le partite di cartello.
Non è stata la prima volta però, che questo evento ha raggiunto la località araba, che ha ospitato la competizione della Supercoppa per la terza volta. Una sfida segnata dalla tensione che ha entusiasmato la tribuna, accendendola con una vittoria schiacciante dei nerazzurri. Ma perché la trentacinquesima edizione dell’evento si è svolta a Riyad? I motivi sono ben precisi.
I motivi dietro la scelta, perché la partita si è disputata in Arabia Saudita
Molti italiani si sono domandati perché, dopo i Mondiali di Calcio, anche la partita della Supercoppa sia stata dirottata verso l’Arabia Saudita. I motivi sono facilmente comprensibili: si tratta naturalmente di scelte economiche. Innanzitutto basta pensare al fattore marketing, visto che andando a giocare all’estero si aprono nuove strade anche alla distribuzione di gadget delle squadre e maglie.
Poi si passa al guadagno vero e proprio e agli accordi internazionali. Nel 2018 infatti, la Lega di Serie A e il Ministro dello Sport dell’Arabia Saudita stipularono un accordo che prevedeva di giocare quattro finali della Supercoppa italiana nell’arco di quattro anni.
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In effetti la competizione si è giocata a Riyad già nel 2019 e nel 2020, per poi subire una pausa nel 2021 e 2022 a causa della pandemia da Covid, quando le partite sono state riportate in Italia.
Si parla dunque, di un incasso economico totale questa volta di 7,5 milioni di euro a testa per le due squadre finaliste, con una leggera differenza di 500 mila euro in più per la vincitrice. In questo caso quindi, è stato l‘Inter a portare a casa Coppa e guadagno extra, mentre un 10%, sia per vincitori che perdenti, è andato alla Lega Serie A.