Giornate difficili in previsione per il 25 e 26 gennaio: lo sciopero dei benzinai metterà in ginocchio l’Italia, tutti i problemi a cui i cittadini andranno incontro.
La Manovra di Giorgia Meloni inizia a provocare le prime reazioni molto serie. Si discute sul provvedimento della cartellonistica informativa per i distributori di carburante. Tema molto delicato e che sta creando molto tormento, portando a confronti diretti dei sindacati e a conseguenze piuttosto gravi.
L’obiettivo di rendere trasparenti al massimo i prezzi della benzina ha portato il governo a decide per l’obbligo per tutti gli esercenti e gestori, di esporre il prezzo medio nazionale di diesel e gasolio quotidianamente, in modo da permettere al consumatore di scegliere con più chiarezza.
Una mossa sicuramente azzardata che porta Faib, Fegica e Figisc a definirsi “profondamente delusi“. Nonostante venga riconosciuto al ministro Adolfo Urso un reale impegno nel voler trovare un punto d’incontro, questo non è sufficiente a non mettere in atto la protesta, che sfocerà nello sciopero del 25 e 26 gennaio prossimo.
Non sono state sufficienti le idee avanzate a far cambiare opinione ai benzinai. Si è parlato di portare la comunicazione dei prezzi a cadenza settimanale (invece che quotidiana) e ad ogni variazione dei costi. A non convincere i sindacati è, infatti, il messaggio che si starebbe inviando, ossia quello di essere “una categoria da tenere sotto controllo perché speculiamo“. Ma cosa accadrà con lo sciopero? Si prevedono grandi disagi.
Caos in previsione per lo sciopero dei benzinai: cosa accadrà
Dopo l’incontro con il governo dunque, resta confermato lo sciopero dei benzinai per un totale di 48 ore (contro le 60 inizialmente proposte). Lo stop quindi sarà attivo dalle ore 19.00 del 24 gennaio alle ore 19.00 del 26 gennaio e riguarderà anche gli impianti di distribuzione self-service, ma tuttavia garantisce i servizi minimi essenziali.
“Sono profondamente deluso, ci aspettavamo ben altro per revocare lo sciopero“, è stato lo sfogo del presidente nazionale di Figisc Confcommercio, Bruno Bearzi.
LEGGI ANCHE: Berlusconi attacca la Meloni: “Questo è stato il suo primo errore”
Saranno due giornate complesse per tutti gli italiani, che si troveranno così costretti a fronteggiare code infinite già nelle giornate del 23 e 24 per fare il pieno. Non solo questo però, perché si prevedono anche rallentamenti delle consegne effettuate dagli autotrasportatori.
Si fa sempre più reale infatti, il rischio che anche questa categoria decida di seguire lo stesso percorso tracciato dai benzinai, mettendo il governo sempre più alla prova nei prossimi mesi. La risposta degli esponenti della categoria infatti, sembra già aver colto di sorpresa la Meloni.