Il problema del doping ha sempre fatto molto discutere: c’è una correlazione con i decessi di alcuni ex calciatori? Cosa sapere
Il doping è un argomento che ha sempre generato accese discussioni, soprattutto in ambito sportivo. Sebbene, ad oggi, esistano delle misure e delle regole ferree a riguardo, un tempo le cose non erano altrettanto rigide. C’è un qualche tipo di correlazione con i decessi di alcuni ex calciatori e sportivi in generale? Cosa bisogna sapere.
Prima di tutto andiamo a spiegare cosa si intende con il termine doping. Si tratta dell’assunzione di determinati farmaci non per uso clinico o per trattare una determinata patologia, ma per migliorare le prestazioni atletiche, magari in vista di una competizione importante o per il bisogno di mantenere un certo sforzo fisico.
Nel corso degli anni è capitato di sentir parlare di atleti che hanno visto sfumare le loro carriere a seguito dei controlli che oggi vengono messi in atto con rigidità. Un tempo, però, le regole erano meno ferree a riguardo.
Doping, c’è una qualche correlazione con i decessi di alcuni ex calciatori e sportivi?
Tra i famarci che ha sicuramente fatto maggiormente parlare c’è, ad esempio, il Micoren. Si tratta di un composto a base di crotetamide e cropropamide che, detto in termini semplici, ha la capacità di aumentare la frequenza del respiro e in questo modo ampiarne l’ampiezza. Questo farmaco è stato bandito nel 1985 a causa degli effetti collaterali a lunga durata dalla legge doping, poiché poteva arrecare danni, soprattutto al cuore.
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Alcuni personaggi di spicco hanno parlato della questione doping, mostrando la loro preoccupazione per quella che, qualche decennio fa, era una pratica comune, una realtà per molti atleti. Un esempio è Dino Baggio, che avrebbe spiegato di non aver mai fatto uso di alcun farmaco, ma di essersi chiesto se nel tempo le sostanze assunte da alcuni colleghi e anche gli erbiciti e simili che spesso vengono sparsi sui campi da gioco potessero avere un qualche collegamento con le loro malattie.
C’è però un chiarimento necessario da fare. Nessun farmaco nasce con l’obbiettivo di migliorare le prestazioni atletiche, ma per curare patologie diagnosticate. Ad oggi, comunque, non sarebbe emerso alcun collegamento diretto o scientificamente provato tra quelle sostanze utilizzate nei decenni scorsi come dopanti da alcuni atleti e alcuni decessi.