La biologa Antonella Viola è finita nell’occhio del ciclone dopo aver dichiarato che l’alcol contenuto nel vino è cancerogeno, proprio come lo sono le sigarette.
Commentando la decisione dell’UE di permettere all’Irlanda di apporre messaggi di avvertenza sulle etichette del vino, la biologa ha dichiarato che il consumo di alcol, e non solo l’abuso, è connesso all’insorgenza di tumori al seno, del colon-retto, al fegato, all’esofago, a bocca e gola.
Secondo la biologa le donne che bevono uno o due bicchieri di vino al giorno hanno un rischio aumentato del 27% di sviluppare il cancro alla mammella… Queste dichiarazioni hanno suscitato molto scalpore. Specie in Italia, Paese culturalmente ed economicamente legato al vino, bisognava aspettarsi un po’ di proteste. Ma dal punto di vista scientifico c’è o non c’è una sostanziale differenza fra il consumo di vino e sigarette?
La scienza sa bene che l’alcol può determinare determinati tipi di cancro: l’etanolo è un cancerogeno. Ciononostante si sa anche che l’uso moderato di bevande alcoliche ha raramente effetti nocivi (almeno in termini statistici). La questione è ovviamente anche politica. L’Italia non ha gradito il un nuovo via libera dell’UE che consente agli Stati membri di apporre delle avvertenze sulle etichette delle bottiglie di vino simili a quelle che si trovano sui pacchetti di sigarette. Ma davvero il vino può essere dannoso quanto lo sono le sigarette?
Esaminando gli studi prodotti sull’argomento si scopre che si può mettere in relazione il consumo di vino e di sigarette. Una recente ricerca pubblicata sulla rivista BMC Public Health afferma che bere una bottiglia di vino alla settimana potrebbe far male al corpo umano come fumare una decina di sigarette nello stesso periodo di tempo, almeno in termini di rischio di cancro.
Vino o sigarette: cosa fa più male?
Lo stesso studio però afferma che il consumo moderato di alcol non va paragonato in tutto e per tutto al fumo. Anche perché i due consumi provocano danni a organi diversi. In più il fumo provoca anche malattie cardiache, che invece una quantità moderata di alcol potrebbero, in certi casi, anche prevenire. Certo, quando l’uso di alcol diventa abuso, cresce anche l’incidenza di ictus e infarti: è dimostrato da più studi. Il detto vino fa buon sangue è un falso mito.
Sempre secondo lo studio tra i non fumatori, bere una bottiglia di vino a settimana può portare a un aumento dell’1% del rischio di cancro per i maschi. E a un aumento dell’1,4% del rischio di cancro per le donne.
In generale sembrano esserci tre rischi principali nel consumo di l’alcol in relazione all’insorgere del cancro. Il primo è che bere troppo provoca danni alle cellule attraverso la circolazione dell’acetaldeide. L’altro rischio è connesso alle mutazioni degli ormoni. Il terzo
dipende dal fatto che bocca e gola possano assorbano sostanze chimiche dannose, cioè sostanze cancerogene come quelle che si trovano nel fumo di sigaretta.
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Secondo la medicina, non bisogna mai superare due unità alcolica (UA) al giorno. Questa UA corrisponde a 12 grammi di etanolo. Una lattina di birra (da 330 ml), un bicchiere di vino (125 ml) e un bicchierino di liquore (40 ml) contengono mediamente un’unità alcolica ciascuno. Quasi tutte le linee guida raccomandano quindi di non superare due unità alcoliche giornaliere per gli uomini e una unità alcolica per le donne.