Il montone con cui Matteo Messina Denaro è stato arrestato è diventato uno status symbol: fino a che punto ci si può spingere per il marketing?
La vicenda dell’arresto del super latitante ha scatenato la curiosità di milioni di italiani nelle scorse settimane. In virtù dell’arresto, infatti, molte persone si sono informate sulla storia e sulla personalità del boss, scoprendo molti particolari sulla sua figura.
Una delle caratteristiche più evidenti di Matteo Messina Denaro è certamente la sua passione per il lusso e per gli abiti griffati.
Pare addirittura che il boss abbia dovuto rinunciare a malincuore alle iniziali ricamate sui polsini della camicia. Si tratta di un dettaglio estremamente elegante, presente solo su camicie sartoriali e su misura, ma avrebbero potuto svelare troppo in merito all’identità del boss.
Ci sono cose però a cui il latitante non ha mai rinunciato, come gli abiti e le auto di lusso. Durante l’arresto, per esempio, il boss indossava un costosissimo giaccone di montone abbinato a un cappello di lana.
Proprio quel dettaglio è entrato nell’immaginario collettivo e, a distanza di pochi giorni dall’arresto, quella giacca si è già trasformata in uno status symbol.
Il (falso) montone di Matteo Messina Denaro si compra a Napoli
Dal momento che le vendite seguono le mode e che il marketing è il cuore del commercio, un venditore napoletano ha deciso di cogliere la palla al balzo e approfittare dell’occasione.
Su Tik Tok è diventato virale il video di un venditore che pubblicizzava i suoi “giacconi alla Matteo Messina Denaro” mettendoli in vendita a poche decine d’Euro.
Si tratta ovviamente di falsi o comunque di capi di bassa qualità che hanno come unico pregio quello di assomigliare, nel modello e nei colori, a quello indossato dal boss.
Dopo essere diventato rapidamente una celebrità, anche grazie all’interesse delle media cittadini come Radio Marte, il venditore (che opera nella zona di Napoli Nord) si è trovato travolto dalla polemica.
Molti si sono chiesti infatti se sia accettabile, dal punto di vista morale, glorificare la figura di un criminale solo per vendere qualche finto montone in più.
La replica del commerciante è stata chiara ed estremamente cinica: da sempre le figure dei criminali aiutano le vendite. Si pensi soltanto al giro di affari che da decenni circola intorno alla figura di Lupin, alla fama di Al Capone o anche agli atteggiamenti da galeotto di Fabrizio Corona.
L’ex Re dei Paparazzi è perfettamente consapevole di quanto “il criminale” faccia preso sull’immaginario collettivo e proprio su questo ha basato tutto il marketing della sua linea di abbigliamento Adalet.
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Pare comunque che alla fine il commerciante si sia ricreduto e che abbia chiesto scusa per la leggerezza con cui ha deciso di servirsi di un argomento così delicato, affermando che ha inventato quello slogan solo per scherzare.