Ci sono delle novità per i lavoratori in merito all’approvazione della riforma del fisco, tutto quello che c’è da sapere
Il viceministro all’Economia con delega al fisco Maurizio Leo sta lavorando al testo della riforma fiscale del governo Meloni, stando alle sue parole la richiesta dovrebbe essere presentata al Consiglio dei ministri tra fine febbraio e inizio marzo
Per quanto riguarda la struttura spiega che ci saranno quattro parti. La prima riguarderà i generali principi, la seconda la revisione delle imposte, la terza i procedimenti ed infine la quarta i testi unici.
In riferimento ai prossimi cinque anni l’obietto del governo resta quello della flax tax, cioè un’unica aliquota fiscale per tutti, quindi sia per gli autonomi che per i lavoratori dipendenti e prevede un limite di reddito pari a 85mila euro.
L’ipotesi è quella di una flax tax al 15% da raggiungere i vari step e che potrebbe essere nelle aliquote Irpef, per tutti i redditi come primo scaglione. Il governo intende seguire il principio dell’equità orizzontale, ciò significa che tutti i redditi verranno tassati in eguale misura, sia che provengano da dipendente lavoro o da pensione.
Il viceministro ha parlato anche di tre aliquote, che saranno del 23%, del 27% e del 43%. Si prevede anche l’introduzione del quoziente familiare, cioè un sistema che tiene conto del carico familiare e dei figli per tassare i cittadini. Secondo il pensiero del docente di Scienza delle Finanze, Alessandro Santoro, tale sistema penalizza coloro che hanno una famiglia perché sopportano carichi familiari che i single non hanno. Inoltre, premia soprattutto gli individui con redditi alti disincentivando il lavoro femminile.
Il governo sta lavorando anche alle agevolazioni e detrazioni e sembra essere pronto a rinunciare alla no tax area, armonizzando il sistema di agevolazioni, detrazioni ed esenzioni fiscali da porre in dichiarazione dei redditi.
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Al momento i redditi compresi tra 120 e i 240mila euro vedono ridurre in maniera progressiva le agevolazioni fino all’azzeramento, ad eccezione di quelle per le ristrutturazioni edilizie e quelle sanitarie. L’intento è quello di allargare ad altre fasce di reddito le maglie della riduzione.
Possibili novità anche in merito all’Ires e l’Irap, l’intenzione è quella di cancellare la seconda. Anche l’Iva potrebbe essere rimodulata, specie per quanto riguarda quelle agevolate del 4%, del 5% e del 10%.
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