Molte famiglie, senza rendersene conto, sono a rischio di perdere l’importo massimo dell’Assegno Unico: per quale motivo e come evitarlo
L’Assegno Unico è un incentivo, un sostegno erogato alle famiglie con figli per contribuire all’economia domestica. Anche quest’anno si è rinnovato e sono milioni i beneficiari che aspettano di vedersi corrisposta la cifra a cui hanno diritto. Ciò che molti non sanno è che alcuni corrono il rischio di perderlo, di vedere calare la cifra erogata. Cosa fare entro il 28 Febbraio per evitare che accada.
L’importo della misura di sostegno è stabilita e varia a seconda di una serie di fattori. Dalla composizione del nucleo familiare al reddito, viene stabilito un importo che può arrivare fino ad un massino di 175 euro per ogni figlio che sia minorenne a carico.
Ciò che molti non sanno, però, è che sono a rischio di di vedersi ridimensionata la cifra: il motivo? Spieghiamo i dettagli nel prossimo paragrafo.
Assegno Unico, attenzione: cosa fare per non perderlo entro il 28 Febbraio
Come sappiamo, si tratta di una misura di sostegno che si rinnova, quest’anno, in automatico per coloro che ne hanno beneficiato in quello scorso. Attenzione, però, a pensare che vedremo erogarci il massimo dell’Assegno Unico a prescindere.
L’errore che molti commettono riguarda l’ISEE. Se è vero che la richiesta del sostegno è “automatica” questo non significa che non bisogna aggiornare l’indicatore di reddito. Per assicurarci di mantenere il beneficio e di ottenere il massimo, se ci spetta, dobbiamo infatti andare ad aggiornare l’ISEE dello scorso anno con quello attuale.
Il rischio, infatti, per coloro a cui spetta l’importo massimo, è quello di vedersi ridimensionare la cifra proprio a causa del mancato aggiornamento della situazione reddituale. Addirittura si potrebbe arrivare a percepire il minimo, quindi 50 euro, con una differenza di 120 rispetto a quanto ci spetta.
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Ovviamente, dato che la cifra è stanziata in base al reddito, coloro che ne hanno uno elevato e che sanno già di avere accesso solo all’importo minimo, possono evitare questo tipo di passaggio. C’è tempo, dunque, fino al 28 Febbraio per aggiornare l’ISEE allegato alla domanda ed è importante provvedere al più presto a farne richiesta presso gli enti competenti, come i Caf o attraverso gli appositi portali online.
Per coloro che non riusciranno ad aggiornare l’ISEE in tempo per i primi sei mesi dell’anno, potranno comunque provvedere a comunicare l’avvenuto aggiornamento entro il 30 Giugno e veder salire di nuovo l’importo per i restanti sei mesi del 2023.