Continua il progetto di monetizzazione lanciato da Elon Musk, Twitter impone un nuovo pagamento per gli utenti da febbraio.
Le decisioni di Elon Musk dimostrano sempre più una scelta ben precisa. L’imprenditore vuole proseguire nel raggiungimento del suo obiettivo: quello di trarre guadagni economici dal suo Twitter. Non è più un mistero quindi, che il CEO di Tesla stia sperimentando ogni giorno nuovi modi per ottenere dei ricavi dal social.
Una delle ultime indiscrezioni, provenienti dal Financial Times, ha spiegato infatti che Musk starebbe valutando di trasformare il sito del cinguettio in una vera e propria piattaforma di pagamento, andando così a imporsi come competitor di Apple Pay o Paypal. L’associazione di Twitter al mondo dei pagamenti era già emersa alcuni mesi fa, quando ha fatto il giro del pianeta il rumor secondo cui l’azienda avrebbe integrato, in un recente futuro, la possibilità di trasferire il denaro.
Sembra però, che il progetto in realtà sia molto più ambizioso, mirando a trasformare il Twitter finora conosciuto in una piattaforma all-in-one che prevede molti più servizi di quelli che gli utenti hanno avuto modo di utilizzare fino ad oggi. L’ultima decisione, in effetti, conferma le volontà del magnate sudafricano.
API a pagamento su Twitter: cosa cambierà
A confermare ulteriormente la volontà di Musk di rincorrere tutte le possibilità di guadagnare attraverso Twitter, arriva anche l’ultimissima novità che fa parlare tutto il mondo. L’azienda, secondo Twitter Dev, ha deciso infatti di abbandonare per sempre l’offerta gratuita dell’accesso all’API.
Un cambiamento che entrerà in vigore a partire dal 9 febbraio 2023 ma che ha già un piano B ben preciso. Twitter infatti lancerà una versione a pagamento di questo servizio, facendo tremare le gambe così a Fenix, Tweetbot e non solo. Naturalmente l’azienda non ha perso l’occasione per evidenziare agli utenti la forza e l’affidabilità dei suoi dati, annunciati come “tra i più potenti al mondo“.
LEGGI ANCHE: Con i nuovi post testuali Instagram diventa un po’ Facebook
Non è ben chiara tuttavia, la posizione di Musk sull’uso gratuito di API per i gruppi e le aziende che lavorano per combattere le disinformazioni. Una notizia che comunque si rivela pienamente in linea con ultime decisioni prese in merito all’aggiunta di servizi di pagamento.
Un ulteriore impegno nella monetizzazione che sicuramente, non passerà inosservato, in un contesto in cui, chi usa Twitter, vedrà la possibilità di abbonarsi a “Blue” con con tanti nuovi vantaggi, tra cui post più lunghi, pubblicità dimezzate e possibilità di caricare video da 60 minuti. Insomma, gli incentivi a spendere ci sono tutti.