Il divorzio in Italia diventerà più semplice e più veloce: la legge mira a dimezzare il tempo che finora era necessario a divorziare.
La riforma del procedimento deriva dalla riforma dell’ex ministra della Giustizia Marta Cartabia.
L’obiettivo della riforma è quello di diminuire il peso dei procedimenti di divorzio sul sistema della giustizia italiana. Oltre ai tribunali meno ingolfati, il nuovo sistema otterrà anche una minore sofferenza dei coniugi e dei bambini coinvolti nella separazione.
Con il sistema che entrerà in vigore dal 28 Febbraio, infatti, sarà possibile presentare la domanda di separazione giudiziale e di divorzio contenzioso allo stesso giudice e nello stesso momento.
In questo modo il tempo necessario ad arrivare in fondo al procedimento si aggirerebbe intorno agli 8 mesi, mentre normalmente, con la legge attualmente in vigore, è necessario almeno un anno e mezzo.
Vale la pena ricordare che nel 2020 c’era stata una fortissima diminuzione di matrimoni e divorzi a causa delle restrizioni imposte della Pandemia. Non appena le coppie sono state libere di formarsi e di scoppiare com’era sempre avvenuto, i dati sono tornati alla normalità nel corso del 2022.
Cosa dovranno fare le coppie secondo la nuova legge sul divorzio
Per divorziare con la nuova legge sarà necessario presentare al giudice tutti i dati necessari a determinare la situazione economica e patrimoniale di entrambi i codici.
A questo scopo sarà necessario fornire tutti i dati relativi agli ultimi tre anni, a partire dalle dichiarazione dei redditi.
La nuova legge prevede anche che il giudice potrà intervenire attraverso sanzioni per punire il comportamento di un coniuge che, dopo aver ricevuto le indicazioni sul piano genitoriale non lo rispetti fino in fondo.
Il piano genitoriale è un’insieme di indicazioni logistiche, economiche e comportamentali che il giudice impone ai due genitori che stanno procedendo al divorzio.
Naturalmente queste regole tengono in conto l’età, il tenore di vita e le abitudini dei bambini. Per aiutare il giudice in questo difficilissimo compito i bambini verranno sempre ascoltati in tribunale e saranno invitati a spiegare quali attività svolgono di solito con il padre o con la madre.
Sulla base di queste informazioni il giudice farà in modo di “riorganizzare” la vita della famiglia cercando di sconvolgere il meno possibile la routine familiare dei bambini.