Stare insieme ma continuare a vivere separati è la nuova tendenza in fatto di vita di coppia, e sembra funzionare!
Si tratta ovviamente di un approccio molto innovativo alla vita a due, che scardina tutte le certezze e tutte le tradizioni su cui si basa la nostra società.
Questo modo di vivere una relazione a lungo termine si è sviluppato in Nord Europa e, lentamente, si sta diffondendo anche più a Sud.
Decidere di strutturare la propria vita di coppia in questo modo non è per tutti: bisogna avere un certo tipo di carattere e vivere in determinate condizioni sociali.
Come dimostrato dall’enorme ondata di divorzi che sono stati registrati negli ultimi decenni, le relazioni di coppia tradizionalmente intese sono in crisi.
I problemi, naturalmente, sono sempre gli stessi, ovvero problemi caratteriali ma anche logistici e organizzativi che spesso derivano da problemi economici.
Quello che è cambiato, nell’affrontare queste situazioni di stress, è probabilmente l’approccio dei due partner. Al giorno d’oggi siamo meno disposti a scendere a compromessi e abbiamo anche imparato a dare più valore al tempo.
Questo significa che desideriamo trascorrere con il nostro partner solo il tempo di valore, cioè amiamo uscire, partecipare a eventi, guardare la televisione, fare lunghe chiacchierate, condividere hobby, ma abbiamo imparato che c’è del tempo privo di valore che non fa altro che logorare la coppia.
La più grande causa di attrito tra le coppie è la gestione delle responsabilità di gestione di una casa: chi fa la spesa? Chi butta l’immondizia? Chi pulisce la casa? Chi porta i figli a scuola? Chi cucina? Chi si incarica dell’amministrazione?
Vivendo in case separate questi problemi “magicamente” spariscono per il semplice motivo che ognuno dei due partner continua a vivere come ha sempre vissuto.
Questa soluzione può essere ottimale solo per una ristretta cerchia di persone: entrambi i partner devono potersi permettere una casa da soli, quindi devono lavorare entrambi e devono essere dotati di un carattere estremamente autonomo.
Il nocciolo della questione è anche che entrambi devono trovarsi a proprio agio in questa soluzione. Se così non fosse, cioè se solo uno dei due volesse continuare a vivere separati, mentre l’altro vorrebbe costruire una vita sotto lo stesso tetto, si tratterebbe di un’imposizione piuttosto tossica.
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Qual è l’unico, vero, grande limite a questa soluzione? Crescere i figli insieme, soprattutto quando sono molto piccoli e c’è bisogno di tantissime energie per gestirli, è praticamente impossibile. Se si vuole provare la vita in coppia “da separati”, entrambi i partner devono sentirsi a proprio agio con l’idea di non avere figli.
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